“La guardia di finanza di Agrigento ha scoperto altri otto ‘furbetti’ del reddito di cittadinanza, che si aggiungono ad altri undici già scoperti nei giorni scorsi.
Tra le famiglie che percepivano il sussidio anche quella dell’esecutori dell’omicidio del magistrato Rosario Livatino, ucciso in un agguato scattato il 21 settembre del 1990, e persone sottoposte a detenzione per associazione mafiosa, traffico di droga e furto, il danno accertato per le casse dello Stato è di circa 110mila euro.
Il reddito di cittadinanza è stato un fallimento annunciato, è finito nelle tasche di truffatori, di delinquenti e di mafiosi, soldi usati male che potevano creare lavoro e non un inutile e dannoso assistenzialismo. Siamo di fronte all’ennesimo fatto di cronaca che dimostra un altro danno a carico dei cittadini firmato 5S, senza creare nemmeno un posto di lavoro come il Movimento 5 Stelle aveva promesso.
È ormai palese e doveroso che il Governo ammetta il suo fallimento e abolisca il reddito di cittadinanza.
Lo dichiara Fabio Roscani, presidente di Gioventù Nazionale, movimento giovanile di Fratelli d’Italia.
Tra le famiglie che percepivano il sussidio anche quella dell’esecutori dell’omicidio del magistrato Rosario Livatino, ucciso in un agguato scattato il 21 settembre del 1990, e persone sottoposte a detenzione per associazione mafiosa, traffico di droga e furto, il danno accertato per le casse dello Stato è di circa 110mila euro.
Il reddito di cittadinanza è stato un fallimento annunciato, è finito nelle tasche di truffatori, di delinquenti e di mafiosi, soldi usati male che potevano creare lavoro e non un inutile e dannoso assistenzialismo. Siamo di fronte all’ennesimo fatto di cronaca che dimostra un altro danno a carico dei cittadini firmato 5S, senza creare nemmeno un posto di lavoro come il Movimento 5 Stelle aveva promesso.
È ormai palese e doveroso che il Governo ammetta il suo fallimento e abolisca il reddito di cittadinanza.
Lo dichiara Fabio Roscani, presidente di Gioventù Nazionale, movimento giovanile di Fratelli d’Italia.